DOMENICA 19 marzo 2023 ore 18
ideazione e regia Clara Sancricca
drammaturgia originale Controcanto Collettivo
con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
voce fuori campo Giorgio Stefanori
scenografia Controcanto Collettivo con Antonia DβOrsi
disegno luci Cristiano Di Nicola
foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie
produzione Controcanto Collettivo
coproduzione Progetto Goldstein
con il sostegno di Straligut Teatro, Murmuris, ACS β Abruzzo Circuito Spettacolo, Verdecoprente Re.Te 2017
organizzazione Gianni Parrella
Settanta volte sette racconta la vita di due famiglie i cui destini sβincrociano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Eppure racconta anche la possibilitΓ che il dolore inflitto e il dolore subito parlino una lingua comune, che lβempatia non sia solo unβiperbole astratta e che lβessere umano, che conosce il contagio del riso e del pianto, dietro la colpa possa ancora riconoscere lβuomo.
Lo spettacolo affronta il tema del perdono e della sua possibilitΓ nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica β attualmente vincente β della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nellβopinione comune, come il rifugio dei piΓΉ codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una societΓ che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare lβoffesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole.
Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro lβassunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di lΓ di ogni convenienza, esiste la possibilitΓ di un incontro. E che questa possibilitΓ non ci sfida dallβalto dei cieli, ma Γ¨ concreta, laica e umana.